Premi per il lettore
Oggi riesco a rivedere alcune opinioni sui premi letterari, opinioni che vengono ripetute ogni anno in occasione del noto Premio Planeta. Ogni anno la stessa storia, non lo commenterò. Mi sento sempre ripetere la stessa storia.
Ci sono lettori che si arrabbiano e credono che tali premi non abbiano qualità letteraria e così via. Non essere ingenuo. Come lettori dobbiamo capire che l’industria del libro è un’altra industria, e quindi, in quanto tale, cerca di fare affari e di essere redditizia per i suoi investitori.
Allo stesso modo che un libro non viene pubblicato in quanto si crede di essere commerciale, non un premio per un libro che non è di interesse strategico per l’editore che viene concesso ricompense. Non dobbiamo ingannare noi stessi: il business è un business.
Sono sicura che ci sia lo scopo di premiare quell’autore che vince un premio, lo scopo di premiare quel romanzo che la giuria ha considerato ben al di sopra del resto. Ma soprattutto, non dobbiamo dimenticare che chiunque lancia il premio è una società editoriale e pertanto la sua ragione per l’esistenza non è quella di premiare, ma di generare profitti per i suoi investitori. Di conseguenza, è di serie, strategicamente parlando, un premio determinate caratteristiche è dato a un autore in precedenza “testato” dalla casa editrice nella sua performance di mercato e il cui bestseller questo quasi “sicuro”.
Dopo queste parole, alcuni scrittori pensano che forse la “più appropriato” sarebbe modificare le regole per la partecipazione al premio … ma per lo scrittore sconosciuto, la mera partecipazione facilita la possibilità di essere conosciuto da una giuria, e chi sa, se c’è, avere la possibilità di essere pubblicato. E ‘anche vero, che è una situazione ingiusta, per i nuovi scrittori o scrittori noti, inoltre, che per vari motivi, non hanno il “gancio” o “facile” per raggiungere un pubblico così ampio e diversificato.
L’industria del libro è un’industria consolidata, che dopo essere stata colpita da alcuni anni da nuove tecnologie, torna a riflettere con un aumento dell’acquisto del libro tradizionale. Torniamo alle origini, sembra essere. Poiché c’è anche un aumento di nuovi piccoli editori, che preferiscono pubblicare libri di qualità superiore a più libri commerciali.
Si tratta di un rinnovamento del sangue che scorre nelle vene del settore, quindi, forse un nuovo premio, come il lettore pubblico si aspetta, è dato dalla qualità e non per la sua strategia di marketing nel mercato appare. Ed è che, come ho detto un amico editore di recente, nel settore del libro non si sa mai, magari un libro non è considerato di interesse, e poi, quando lo scrittore è in grado di pubblicare diventa un best-seller sul mercato. Pertanto, non importa la premiazione o la strategia di vendita dell’editore che lo lancia al mercato, se chi decide veramente, infine, è il lettore.