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E voi…. leggete la letteratura femminile o maschile?

Scrivere è un atto di confessione con se stessi, ma anche con i lettori. Quando scriviamo, abbiamo fiducia ciecamente nelle nostre emozioni, nei nostri sentimenti, nei nostri pensieri e nei nostri punti di vista con tutti i nostri lettori. Si dice che ci sia una differenza tra il modo in cui l’ opera dello scrittore è scritta da scrittori e scrittrici. Anche alcuni audaci, a mio parere, sono venuti a chiamarla letteratura maschile e femminile. Ritengo che questa differenza sia una discriminazione molto ingiusta che non dovrebbe esistere nella letteratura.
Penso che ciò che rende un tipo di scrittura diverso da un altro sia la persona che lo scrive, e non sia maschio o femmina. Ci sono lettori che scelgono tra la lettura di uno scrittore, non sono favorevole a queste differenze. Mi piace selezionare i libri che ho letto per tre motivi, che non sono sempre gli stessi.
Normalmente scelgo per argomento: personalmente mi piace leggere thriller, romanzo criminologico o su argomenti criminologici, psicologia e psichiatria, focalizzandomi su patologie legate a serial killer, psicopatie e così via. Ho letto anche libri di ricerca sociale legati alla criminalità organizzata, e mi sono persino ritrovato a volte a leggere libri di filosofia, a volte senza saperlo, anche in relazione ad alcuni momenti storici o periodi di guerra, come quelli legati ai campi di concentramento nazisti. Qualcuno direbbe che sono soggetti difficili da leggere, ma naturalmente, di tanto in tanto, nei momenti di calma, mi cade in mano un buon libro di poesia che non riesco a resistere o, anche, quei romanzi che raccontano belle storie senza altro, tanto necessario a volte.
Seleziono anche l’ autore, ma non guardo se è un uomo o una donna, guardo alla sua carriera come scrittore. Quali cose avete scritto prima, il vostro profilo letterario, e poi apprezzo se dovrei darvi l’ opportunità di essere letto. Certo, do opportunità a nuovi scrittori e mi piace leggerli. Ci sono scrittori alle prime armi con una bellezza clamorosa nei loro testi, che vale la pena di scoprire, e sì, indipendentemente dal fatto che siano uomini o donne.
A volte, quando scopro un autore che mi attira mentre scrive, leggo il suo lavoro per mesi, mi capita ora con il giornalista italiano Roberto Saviano, è successo con l’ autore valenciano Maxim Huerta, con il poeta catalano Martí i Pol, con Stephen King, con Neruda, con Palahniuk, Nevill, Chandler e così via, con diversi autori… e se posso.
A volte il libro mi seleziona anche me, ma mi seleziona perché sono sedotto dalla presentazione del libro in quanto tale: la sua edizione attenta, la sua copertina impressionante, l’ editoriale che conosco che si prende cura dell’ autore… o semplicemente l’ antichità dell’ edizione del libro.
Da quando ero piccola ho letto libri, e, forse perché a casa non mi hanno mai insegnato a distinguere tra libri scritti da uomini o donne, ma mi hanno sempre motivato a leggere per il puro piacere della lettura, ed è quello che faccio ancora oggi e consiglio di fare sempre a tutti. Penso che sia una perdita di tempo per continuare a leggere un libro che non ci piace o non ci piace. Leggere dovrebbe essere sempre per piacere e perché si vuole, ma meglio non leggere.
Tuttavia, è singolare come anche quando mi viene chiesto un libro scritto da una donna, ricordo sempre un libro che ho letto da adolescente, scritto dall’ autrice francese Marguerite Duras “Hiroshima mon amour” o un libro che ho letto un paio di estati fa, scritto anche da una donna, il libro “Shanghai Baby” dello scrittore cinese Zhou Weihui. Mi riferisco sempre a loro e vi consiglio di leggere, senza dubbio, ma non perché siano scrittori, ma perché sono libri che vale la pena leggere. Letteratura autentica.
Onestamente, scrivendo in maschile o femminile, penso che sia una stoltezza che alcuni difendono davvero. Chi ama leggere, chi ama la letteratura vera, tanto che è un uomo o una donna a scrivere, ciò che veramente vale è il testo e la sua bellezza, ciò che ci porta e i momenti che il testo ci dà.
La letteratura come amore non dovrebbe essere analizzata se appartiene agli uomini o alle donne, ma semplicemente apprezzarla per quello che è letteratura, amore.

 

* Colonna giornalistica pubblicata nella rubrica di Cristina Redondo: Il dolce far niente, sezione Tribuna del Diari di Sant Quirze il 03/11/2017

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