Piove
Piove. Dicono che nel mio paese non sappia piovere. A me è sempre piaciuta la pioggia. Sembra la stessa pioggia di sempre. Ma no, non lo è. Il tempo è cambiato da tempo. Come tante altre cose che sono cambiate senza preavviso. Sembrano le stesse cose di sempre, ma no, non lo sono.
Forse perché tutto cambia senza avvertire, così all’improvviso, come accade sempre con i cambiamenti. Un giorno vai a dormire e il giorno dopo ti svegli e tutto è cambiato. Poi torni a guardarti intorno e pensi: “Da quando è così?”. E ti rendi conto che non c’è un “Da quando”, ma c’è un “Da ora”.
E la pioggia cade, intensamente come non era mai caduta prima. Guardi il cielo e ti accorgi che il cambiamento è certo, e che il cambiamento è la natura. Il cambiamento è movimento. Il cambiamento è vita. Il cambiamento è rinnovamento. Il cambiamento è libertà. Il cambiamento sei tu. Il cambiamento sono io, e ci circonda.
Forse perché le persone, le cose, le situazioni cambiano senza avvisare. E anche la pioggia cambia senza preavviso. E forse è per questo che mi piace tanto la pioggia, perché a me è sempre piaciuta. Ballare sotto la pioggia. Correre sotto la pioggia. Giocare sotto la pioggia. Sentire sotto la pioggia.
Sotto la pioggia è quando sono davvero io. Forse perché la pioggia rappresenta quella libertà del cambiamento, e quando la pioggia mi colpisce profondamente, è allora che sento il cambiamento, la vita e la libertà.
E penso ai versi di Martí i Pol, come ho fatto tante altre volte finora, e li recito a memoria:
“Guardami negli occhi, che nessun buio vinca.
Vengo da un’estate con troppe piogge, ma porto fuoco alle radici delle unghie
[…] Guardami negli occhi, puoi leggere il ritorno.”